Chiesa di sant'Imerio: caratteristiche
L'edificio presenta una semplice facciata a capanna con una grande finestrone centrale a vetro, che sovrasta il portale ed affiancato da due finestre più piccole. Su lato settentrionale è stata murata la lapide che ricorda i Caduti di Ripalta nei conflitti mondiali
Il campanile è collocato sul lato nord, con una base di 2,5m ed un altezza di 25m, suddiviso in riquadri da fasce angolari e orizzontali in mattone a vista; piccole fasce aggettandi dividono il campanile in tre parti: in quella centrale sono collocate su tutti i lati strette aperture ad arco (alcune murate) sopravanzate dall'orologio (eccetto che sul lato rivolto verso la facciata). La cella campanaria ha aperture a tutto sesto e sostiene una semplice trabeazione con timpano triangolare. Termina il campanile un cuspide in muratura.
Le campane sono stare ripristinate nel 1946 dopo le requisizioni attuate durante la seconda guerra mondiale e fuse dalla fonderia Dadda. Sono cinque e così dedicate:
- Sant'Eurosia (dedicazione: S. Eurosia a fulgure et tempestate libera nos)
- Maria Madre (dedicazione: Maria Mater Gratiae to nos ab hoste protege et hora mortis suscipe)
- San Luigi (dedicazione: S. Aloysii seminator casti consilii juventae tibi aductae nos, licis da moribus vivere)
- Segno della Croce, dono della famiglia Pedrinazzi (dedicazione: Per signum crucis, de inimicis nostris libera nos)
- Sant'Imerio, dono della famiglia Lucini Paioni a memoria del figlio Raffaele, caduto in guerra (dedicazione: S. Imeri patrone et exemplar diriges pedes nostros in viam pacis)
L'interno, ad aula unica, è piccolo ma arioso, con decorazioni molto vivaci e con una bella serie di pannelli dedicati ai Misteri del Rosario, ancora non sufficientemente studiati.
Particolare dell'altare con I Misteri del Rosario
Interessante è l'organo collocato alla seconda campata destra sopra il battistero: era originariamente un Serassi - di cui conserva le canne risalenti alla seconda metà del XVIII secolo - ma fu ampiamente rifatto da Giuseppe Franceschini nel 1853; si tratta di un valente artigiano appartenente ad una famiglia organaria di lunga tradizione e attiva a Crema fino al 1944.
L'organo è firmato da un cartiglio posto sul somiere, la cui scritta recita: "Fratelli Franceschini / Fabbricatori / d’Organi / in Crema /Contrada del Ponte Furio / detto Vicolo degli Obici N. 24".
L'organo nei primi anni 2000 era da tempo compromesso dal tarlo, dalla polvere e dall'umidità, condizioni che rendevano improrogabile un intervento per garantirne la salvaguardia. Intervento eseguito dalla Antica Ditta Organaria Cav. Emilio Piccinelli e Figli di Ponteranica che nel 2010 ha reso giustizia ad un importante strumento liturgico e musicale.
Caratteristiche: tastiera di 56 tasti (Do1"Sol5), pedaliera a leggio di 18 pedali (Do1"Mi2, 12 note reali, l’ultimo pedale comanda la Terzamano) costantemente unita alla tastiera. 15 registri con comando a manetta. Somiere a tiro, trasmissione meccanica.
L'organo Franceschini, collocato alla seconda navata destra, sopra il fonte battesimale
Ultimo aggiornamento:
24/11/2017